Ritengo molto utile oggi rivedere un video
pubblicato da Ccsvi Campania Onlus in cui vediamo il Prof Zamboni travolgere
nel suo stesso campo un neurologo che non sa alla fine che obiettare. In questo
breve spezzone la teoria dell'autoimmunità, così tanto sostenuta dalla
neurologia prevalente senza alcuna dimostrazione scientifica, viene demolita da
un medico vascolare. Anche se non sono un medico consentitemi due parole per
spiegare meglio il video che andrete a vedere. L'oggetto è la ipoperfusione,
cioè, una situazione di scarsa perfusione celebrale. Per
perfusione cerebrale s’intende l’apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule
cerebrali attraverso il letto venoso/capillare, dove sono ottimizzati gli
scambi fra sangue e tessuti provvedendo attraverso il flusso ematico a
fornire nutrienti fondamentali all'organo in questione. Nei malati di Sclerosi
Multipla abbiamo una stragrande prevalenza di ipoperfusione rilevabile dalla
risonanza magnetica. Zamboni dice che non c'è giustificazione tra spiegazione
immunitaria e ipoperfusione che è una condizione vascolare. Una cellula che basa la sua
possibilità di vita e di attività su una corretta perfusione è
l'oligodendrocita che si trova lungo le fibre nervose, dove i suoi
processi avvolgono gli assoni, formando la membrana mielinica quotidianamente.
Una tale cellula ostacolata nel suo lavoro vuol dire arrestare la produzione di
mielina. E sappiamo bene che il danno della Sclerosi Multipla è la distruzione
della mielina (malattia demielinizzante). Non vado oltre su un terreno non mio,
guardate con attenzione il video.
Una riflessione però posso farla: ho
veramente l'impressione che qui siamo nel nucleo della patogenesi della
Sclerosi Multipla; il cervello, in sintesi, non può funzionare bene senza
ossigeno e zucchero e questo si verifica quando abbiamo una ipopefusione. Il
passo successivo di Zamboni avviene quando lui identifica questa situazione
patologica in una insufficienza vascolare , la Ccsvi appunto che, come
sappiamo, è caratterizzata da stenosi (restringimenti) delle vene
giugulari interne e della vena azygos per cui il sangue non defluisce
normalmente dal cervello verso il cuore
causando un nocivo deposito di sostanze.
So che gli
aficionados della Ccsvi sanno bene tutto questo, ma ritengo utile ogni tanto
ripetere i concetti fondamentali anche per chi potesse essersi appena
affacciato a questa finestra. Forse siamo vicini a qualcosa di importante, un
ulteriore step sulla via della comprensione reale di questa misteriosa
malattia. Zamboni e il suo Team stanno studiando quotidianamente; come facciamo
a non stare dalla loro parte al 100%? E quindi che cosa ci può interessare di
ciò che dicono e fanno i vari infermieri della Ccsvi che scorrazzano in giro
per l'Italia con i loro procuratori commerciali sbandierando l'applicazione del
"metodo Zamboni"? Quale metodo? Quello di due anni fa, quello di un
anno fa? La ricerca va avanti quotidianamente e con essa l'evoluzione della
teoria e tecnica della scoperta di Zamboni. Sentiamo le sue parole in una
intervista al Corriere della Salute «Qualcosa è sfuggito di mano. Ho pubblicato
su riviste scientifiche i miei dati per corroborare le mie ipotesi, ma ci sono
stati imprenditori che hanno cavalcato l'idea per fini commerciali e
"pifferai magici" che hanno promesso guarigioni. Una ricerca neonata
che era in incubatrice è stata trattata come un bambino capace di correre sulle
proprie gambe, dando per scontato che non servissero conferme». E ancora
(stessa fonte): «In
passato ho condotto master di formazione: in un anno e mezzo ho insegnato le
tecniche ad appena una cinquantina di medici, ma tanti che neanche conosco si
fregiano di praticare il "metodo Zamboni". Che peraltro non esiste:
io ho proposto una teoria medica, da verificare, che individua provvedimenti da
attuare per risolvere un'insufficienza venosa, anch'essi tutti da
sperimentare».
( link intervista completa: http://www.corriere.it/salute/speciali/2013/sclerosi-multipla/notizie/zamboni-intervista_1dc4ae58-6c7b-11e2-9729-7dce41528d1f.shtml)
Quindi rivediamo il video qui sotto e
riflettiamo bene.
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