venerdì 23 ottobre 2015

UNA SPERANZA

Si, ci sto. Quello che serve non manca. Un pochino non mi dispiacerebbe intrattenermi ancora qui con voi; qualcosa di bello c’era, qualcosa ci sarebbe ancora stato. Non so cosa, ma certamente un sorriso si sarebbe colto tra la moltitudine di labbra serrate, un debole occhio flesso nella dolcezza avrebbe trovato casa tra tutti gli sguardi spenti dell’universo. Anche solo il risveglio nella rugiada di un lontano sole fresco, quello di un tempo, quello sincero quando lo smog dei cattivi pensieri non c’era ancora si sarebbe trovato da qualche parte, certo. Ma forse non c’è più tempo, non esiste un posto dove poter ancora attendere, la luce sta spegnendosi. Lentamente in brevissimo tempo, un tempo che forse falca d’un balzo tutta l’esistenza di una anima che ha fatto il suo lungo e difficile percorso qui tra noi. Ora ripensi e rivivi tutto. Un’istante che è una eternità. Allora rivivi le antiche felicità, le vetuste soddisfazioni della fresca giovinezza e le riassapori, le gusti ancora una volta. Piano piano capisci che questo tepore di vita inizia a scuoterti l’animo sempre di più e forse pensi che la storia non è ancora finita, perché deve esserlo? Perché si deve finire qui, ora? Qualcosa puoi ancora dire di interessante in questo universo. Il sole si alza e il suo tepore sposta la monotonia del fresco mattino nebbioso. I sensi si fanno strada e la voglia di vento, sole ed aria nuova si fa ancora una volta spazio sul buio della fine. Allora anche se non puoi, ti rialzi piano piano e credi di voler camminare ancora una volta, pensi che devi farcela, pensi di voler stare qui ancora per vedere se ce la farai a percorrere la strada della vita. Così la storia continua, deve continuare. Eccome. Anima unica guarda il creato come una tua creatura, guarda il mondo come se fossi il creatore, guarda il futuro come se fossi tu ad esserlo. Solo così ti salverai. Allora ho deciso di stare ancora qui con voi. Qualcosa di bello c’è. Qualcosa ci sarà ancora. Non so cosa. Lo scoprirò. Si, ci sto.

di P.Destro

mercoledì 7 ottobre 2015

LA MIA VITA CON LA SM E LA CCSVI: ROMINA FINESSO

No, non è solo una favola come qualcuno ha detto. Quindici anni di sclerosi multipla non sono un percorso facile, devi conoscere la malattia, la devi vivere e poi la devi accettare; è la paura del domani, che dico, dei prossimi minuti di vita che potrebbero farti franare, che rendono la vita pesante, il futuro che non puoi vedere, che non vuoi vedere per paura di scorgere qualcosa che ti terrorizza. Ma poi devi accettarla e capire che fa parte di te, della tua e vita e di quella della famiglia. Poi arriva una nuova speranza che per molti si tramuta in realtà già oggi, per altri meno e allora vai avanti con più forza ma la strada ancora da percorrere è tanta. E tutto questo lo si può fare indenni se si ha una grande forza d'animo, se si è grandi persone e questo racchiude tutto ciò che è Romina, una donna che ti insegna a gioire quando è triste, che ti sorregge quando zoppica, che ti aiuta quando sta affondando, che ti sorride quando ha le lacrime dentro di se, che ti da tutto quando non ha più nulla nemmeno per se.

Paolo Destro


LA MIA VITA CON LA SM E LA CCSVI