lunedì 10 febbraio 2014

AISM, NOVE MILIONI DI EURO PER PROGETTI DI RICERCA?

Battaglia, Presidente Fism (Aism) : «Per poter finanziare tutti i progetti di eccellenza servono almeno il doppio dei fondi» «Abbiamo bisogno del contributo di tutti.  Abbiamo stanziato oltre 5 milioni di euro per il bando e progetti speciali. Servirebbero però altri 4 milioni di euro all’anno da aggiungere ai 5 milioni esistenti per poter rispondere alla richiesta di circa 9 milioni di euro per i progetti migliori di chi fa ricerca sulla SM in Italia e nel mondo».
Questo sta succedendo da anni; e che risultati abbiamo? mi risulta che le novità provengano solo dalle multinazionali del farmaco. Aism finanzia anche quelle? Non credo. Del resto i nuovi farmaci, nuovissimi a detta loro e dei cagnolini da guardia Italiani organizzati in Società Italiane mediche, sono sempre farmaci vecchi riciclati da altre malattie, basta vedere gli ultimi casi di Alemtuzumab che dal 2001 (2001!) in Italia viene usato per la leucemia linfocitica cronica a cellule B o il BG12, il dimetilfumarato da anni conosciuto per la psoriasi. Quindi a che servirebbero o sarebbero serviti tutti questi soldi? Vogliamo avere, cara Aism, qualche risultato? Cari neurologi e care case farmaceutiche, è da cento anni che studiate, prendete soldi, valanghe di soldi. Ne volete ancora? Anzi, spendete due milioni di euro, se non di più, per finanziare uno studio per dimostrare che l'oggetto dello studio non esiste (Cosmo) e ci fate anche una misera figura tra l'altro. Quindi dai, bene mi sembra, associamoci ad Aism ragazzi, va bene, dialoghiamo con loro, invitiamo i soldatini aismini ai convegni Ccsvi così simili soggetti avranno qualcosa su cui scherzare e ridere i sabati sera con gli amici, ed è giusto se facciamo così, siamo da prendere in giro a dovere. Infine mi rivolgo non ai capi ma alle sanguisughe che vivono sulla non guarigione dei malati di Sclerosi Multipla; vi faccio divertire individuando chi sono e sarebbe troppo facile limitare la lista ai dipendenti "laici" di Aism. Sforzatevi, è una lista lunga. E tra questi mettiamo anche i professionisti dell'associazionismo che dopo una vita di evidente miseria intellettuale vedono emergere la loro figura solo perché stanno 28 ore al giorno su Facebook.

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