Mi dicono di lasciar perdere, che
non ne vale la pena. Forse hanno ragione. Ma non posso resistere nello scrivere
un mio pensiero in una forma astratta, la mia preferita, che però forti legami
possiede con la attuale situazione di cui ci occupiamo quotidianamente. Se ne
sentono di tutti i colori, si viaggia veloci e non si perde il suono delle
parole che si vorrebbero dimenticare, esse ci raggiungono chiare lo stesso e
questo ci piace poco, avremmo voglia di dimenticarle o, come un ex amico mi
ricorda, alla fine basta fingere che non esisti, non ascoltarti, non leggerti
più. Così scompari, sei il nulla per qualcuno e non sai se significhi qualcosa
per altri, perché questi non parlano, stanno muti davanti al ciglio e non sanno
se guardare sotto per paura di vedere ciò che non vogliono. Ma tant’è; allora
rallentiamo, e ascoltiamo meglio queste voci che adesso ci appaiono tanto
scellerate, voci di tradimento quasi, voci che significano un non voler più
credere in ciò che un tempo avevi visto come una luce nel buio; e te lo fanno
capire nel modo più altisonante e nascosto che ci possa essere, te lo gridano
nel muso ma in modo che assolutamente pochi di noi possano veramente sentirlo
ma i molti che contano possano correre festosi all’appello col portafoglio in
mano. E allora la giostra della vita che gira vorticosa anche qui, adesso
sembra più spenta che mai, proprio ora che le luci dovrebbero essere più forti
di sempre; invece si stanno spegnendo e mi guardo attorno ma non vedo altri prodi
tedofori e non vedo chi si alza e resta sgomento di questo. Vedo indifferenza
ed una nebbia lontana che se arriverà potrà distruggere forse quanto fatto fin
qui da alcuni. Non permettiamolo, diamoci una scrollata, facciamo uscire ciò
che abbiamo dentro, manifestiamo, a parole, ciò che sappiamo e che ci turba,
non permettiamo ai saltimbanchi di minacciare inesistenti rivelazioni,
impediamo alla bugia e all’infamia di spadroneggiare. Perché se queste vincono
anche solo sulla rete, potranno vincere anche nel reale mondo dell’ipocrisia
che è il nostro mondo oggi. Si, anche il nostro piccolo mondo qui sulla rete,
piccolo ma sufficiente per farci sentire di lontano lo sfumato sapore della
realtà.
“E le fiamme dei tripodi si
spensero. E l'Oscurità, la Decomposizione e la Morte rossa regnarono
indisturbate su tutto” (E.A.Poe)
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