venerdì 25 luglio 2014

MA QUANTO SONO BRAVI CON LA MATEMATICA

Leggo la notizia riguardo all'ultimo test di biologia molecolare eseguito a Brescia che permette di ottenere informazioni sul rischio di peggioramento clinico dei pazienti con sclerosi multipla in trattamento con interferone beta; con questo esame si cerca insomma un biomarcatore di attività del farmaco. In caso di inattività, si termina o si cambia terapia. Bene, utile. Riporto anche testualmente l'ultimo capoverso dell'articolo: "Il costo dell’esame per il Sistema Sanitario è così esiguo rispetto a quello della terapia con interferone beta che è stato stimato, tramite un semplice modello matematico, che già il rilievo di perdita di efficacia della terapia nel 10-15% dei pazienti, porterebbe a un risparmio per la sanità pubblica decisamente superiore ai costi sostenuti per eseguire l’esame." Però, bravi; considerando gli ultimi 4/5 anni credevo che la matematica o la statistica non fosse di casa in ambito sanitario ministeriale. Applichiamo un semplice modello matematico anche alla Ccsvi? Farei presente che spingere l'utilizzo di una terapia (PTA) per trattare la Sclerosi Multipla, che potrebbe avere successo anche nel 30/40% dei malati, forse porterebbe un notevolissimo risparmio per la sanità pubblica considerando l'esiguo costo dell'intervento, costo ben differente da quello applicato dalle cliniche private (chi l'ha detto che tutti i medici interventisti devono girare in Ferrari?). Sbaglio?    

ARTICOLO DI "QUIBRESCIA.IT" SUL TEST DELL'INTERFERONE

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