Mi domando quando la finiremo di vedere dei convegni associativi, fatti soprattutto per fini elettorali, confusi con convegni ad alta caratura scientifica. Basta, non se ne può più. Allora ci viene da criticare, da commentare negativamente. Ma non con tutti si può fare. Ci sono alcuni soggetti che nemmeno nel profondo buco di un forum riescono a dialogare serenamente. Solo litigio, rabbia e spocchia. Ma soprattutto grave pregiudizio informativo per i pazienti. Per questo ritengo che siamo sulla giusta strada e l'opera di arginamento che stiamo facendo sia doverosa soprattutto per i malati. Spiace veramente tanto comunque, ma il "laicismo" predicato in realtà rivela una chiara affiliazione e sottomissione culturale e associativa a chi comanda e decide ciò che va detto e ciò che va boicottato. Ribadisco fermamente che noi non siamo imbeccati da nessuno e sfido chiunque a provare il contrario; certo, abbiamo scelto la nostra linea e la stiamo chiaramente portando avanti. Senza sconti per nessuno, specie per chi cerchiamo di sostenere. Non so come ci si permette di dire che "sappiamo benissimo quello che scrivono sui vari blog e delle prediche e sermoni commissionati": ma commissionati da chi? fate i nomi se ne avete coraggio; portate fatti e non chiacchere. Ho scelto appositamente io stesso di non far nomi questa volta, di parlare a chi può ben intendere e mi scuseranno coloro che si trovano spaesati avendo ben ragione nel biasimare tal mio scritto; ma ho scelto così per non creare pubblicità e ascolto: sarebbe maggior danno della cura. Quindi coloro che non capiscono stiano tranquilli: i nostri avversari sono sempre quelli della prima ora, l'Aism prima di tutto che non vedrete mai accompagnata con uno dei suoi rappresentanti in qualche nostro evento perché quei signori hanno una gravissima responsabilità e non si dialoga con chi ti vuole "eliminare" con così grande determinazione. Basta vedere il fallimento di due recenti convegni dove era stata invitata la rappresentante di quella associazione: un nulla di fatto, con il rammarico di non aver detto quello che si doveva dire. Lasciamo quindi i convegni scientifici a coloro che sanno e devono organizzarli e magari non disprezziamo i momenti associativi in cui ci si ritrova per scambiarsi le proprie esperienze e per passare una bella giornata assieme: forse questi hanno molta più importanza per i pazienti.
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