martedì 3 aprile 2012

ALLEGORIA

C'era una volta un bambino. Era piccolo, indifeso, non conosceva i pericoli del mondo. Si fidava. Era fiducioso delle persone che credeva essere adulte e responsabili. Seguì per molti anni le loro indicazioni e non pensava che ci potesse essere altra verità che quella ogni santo giorno ripetuta dai suoi amici adulti. Poi gli anni passarono, molti anni, molte esperienze e molte sconfitte della vita. Capì che forse qualcosa poteva essere vista in altro modo. In una altra ottica. Ma era troppo tardi. Ciò che era successo non sarebbe tornato più indietro. Non c'era rimedio. Chiese allora al suo angelo personale di ripercorrere la sua vita e sapere se qualcosa poteva esser cambiato. Così gli fu concesso di tornare indietro ma come in un meraviglioso sogno. Gli fu spiegato che poteva rivivere tutto in una giornata ma finita quella, sarebbe tutto tornato come prima. Si rammaricò e decise comunque che avrebbe voluto, anche solo per un giorno, vivere la sua vita in modo diverso. E così fece. La giornata fu splendida. Tutti i problemi di una vita intera erano svaniti e solo rivivevano i ricordi nel loro più bello splendore di una mattina assolata nel tepore della primavera. Ma la sera non tardò ad arrivare. Da solo lo capì e si preparò ad andare a dormire. Avrebbe dimenticato tutto e l'indomani avrebbe vissuto la continuazione della sua vecchia vita. Quella reale. Quella con i rimpianti e le cose non fatte. Quella con le scelte sbagliate. Allora capì che le decisioni sarebbero dovute arrivare nel tempo giusto. Non lasciate con la responsabilità del divenire, col l'intenzione di occuparsene dopo, tanto c'è tempo. No. Si sarebbe dovuto agire subito e con determinatezza. La vita e la storia sarebbe allora cambiata. La cose sarebbero state ben differenti. L'aveva capito ma era troppo tardi. Allora si girò nel suo letto, chiuse gli occhi e cercò di andare in quel mondo dove le speranze sono realtà e li si addormentò.

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