In questo nuovo studio¹ dell’I.R.C.C.S. Neuromed, svolto in collaborazione
con l’Università Tor Vergata, l’Università Politecnica delle Marche e
l’I.R.C.C.S. Fondazione Santa Lucia, il tutto coordinato dal Prof. Diego
Centoze, i ricercatori si sono concentrati sul metabolismo energetico, misurato
attraverso la concentrazione di lattato (lo ione dell’acido lattico) nel
liquido cerebrospinale nei malati di SM. I livelli di lattato sarebbero
correlati al livello di malattia. Questa alterazione nel metabolismo
energetico, dice Centoze, porterebbe alla morte cellulare, contribuendo in modo
significativo alla gravità della patologia.
Addirittura? Saremmo quindi davanti alla soluzione dell'enigma Sclerosi Multipla? Ahimè, secondo me ancora no, siamo piuttosto ancora una volta già dopo al problema SM: i topi sono già scappati.
Le domande sono sempre le stesse: che cosa scatena la reazione immunitaria che poi crea la cascata di eventi inclusi quelli descritti in questo studio? Qui non viene affrontato questo aspetto, si va sempre a guardare ai fatti successivi.
Ancora: Centoze e i suoi non spiegano perché c'è
correlazione tra lattato nel liquor e grado di severità della Sclerosi
Multipla; non è che forse un alterato scarico dal cervello, che sappiamo
influire anche sul liquor
² e
addirittura sull’eliminazione delle scorie attraverso le vie linfatiche e
venose che terminano in giugulare³ , sia padre di questo evento descritto dai ricercatori
del Neuromed? E quindi perché dobbiamo sempre cercare di tamponare ciò che è
seguente e non finalmente trovare il modo per evitare a monte che succeda
questo nel liquor, magari ripristinando un corretto deflusso del sangue dal
cervello verso il cuore? In sostanza perché dobbiamo rimediare al danno e non
cercare di prevenirlo?
Forse per produrre altri farmaci che migliorano ma non curano?
Paolo Destro
NOTE
¹
²
tradotto su:
³
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