sabato 3 gennaio 2015

SM, CCSVI, STAMINALI E I VIAGGI IN TERRA SANTA

Il Dott Cacciaguerra e la sua associazione (Associazione Matteo Scibilia per la Sm) hanno deciso d'ufficio che la Ccsvi e la Pta sono "mezze terapie"; lo hanno decretato ovviamente senza aspettare l'esito di studi in corso controllati, randomizzati ed in doppio cieco come ad esempio Brave Dreams, studio terminato in questi giorni, tra l'altro. Lo sanno già adesso dopo aver letto l'abstract di uno studio che ha analizzato 25 pazienti (diconsi venticinque..) a cui hanno sostituito le cellule del sistema immunitario in precedenza azzerato, con cellule staminali autologhe con il buon risultato di veder stabilizzare la malattia nell'80% dei casi. Ovviamente stanno discutendo dopo aver letto solo un "abstract", senza tener conto dei possibili rilevanti rischi collaterali e del limitato numero di pazienti coinvolti che non dovrebbe purtroppo permettere alcun risultato di rilevanza statistica. Ma dobbiamo ragionare oltre: se non togli una causa, sarai costretto continuamente ad azzerare ed impiantare. Se fossimo tutti un po' più attenti ci ricorderemmo cosa ha detto un Medico ancora due anni fa a Cortina: "se impianto un seme in un terreno marcio, questo seme presto morirà, lo stesso per una cellula staminale che va su un tessuto cerebrale con ipoperfusione, se non correggi questa condizione non risolvi mai il problema". Questo Medico era il Prof. Zamboni. Ebbene oggi abbiamo una spiegazione logica, lineare e conseguente di cosa porta ad una situazione di ipoperfusione cerebrale: la teoria della Ccsvi. Siamo sicuri di relegarla a "mezza terapia"? Siete davvero sicuri di voler anche voi, malati di Sclerosi Multipla, ridicolizzare una seria e profondamente scientifica storia di una scoperta medica, la Ccsvi, accomunandola a "viaggi in terra santa, api, vitamine..."? A voi la decisione.

Paolo Destro


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