domenica 28 dicembre 2014

PER CHI CROLLA IL SIPARIO

Il sipario di solito va chiuso o aperto. Oggi invece crolla. Chi ci rimarrà sotto? Seguitemi due minuti.
Per saperlo parliamo di quanto pubblicato qualche giorno fa dalla rivista scientifica Veins & Lymphatics col titolo “Come valutare oggettivamente l’ostruzione venosa primaria delle giugulari” di Paolo Zamboni che riprende la lettera dello stesso Professore di Ferrara mai pubblicata dalla rivista Lancet contenente diverse obiezioni tecniche metodologiche allo studio Canadese “Insufficienza venosa cronica cerebrospinale nella sclerosi multipla: il sipario finale”, lettera che Zamboni aveva inviato ben 11 mesi fa alla rivista sopra citata che aveva pubblicato lo studio.  Comportamento alquanto strano che puzza proprio di boicottaggio e sappiamo bene quanto forti siano in Canada le forze ostili alla Ccsvi.

Ricordiamo grossolanamente che i Canadesi avevano concluso con il loro studio che le vene del collo con le stenosi sono comuni nelle persone sane come in quelle malate di sclerosi multipla.
Zamboni risponde che lo studio canadese aveva dei limiti metodologici che non permettono di distinguere tra soggetti normali e soggetti con sclerosi multipla perché per valutare le persone hanno usato un criterio mai pubblicato, in alternativa alla classica misurazione del diametro nel segmento immediatamente precedente il punto più stretto. Hanno misurato la stenosi su tutta la lunghezza della vena giugulare interna, confrontando il diametro massimo con il punto più stretto. È stato dimostrato, dai risultati anatomici sui normali, scrive Zamboni, come il diametro del bulbo giugulare supera normalmente il 50% del diametro minimo della vena giugulare interna, dimostrando chiaramente il motivo per cui i ricercatori canadesi non hanno trovato differenze significative tra le persone con sclerosi multipla, i loro fratelli e i controlli sani non imparentati. Ma c’è ben altro, e vi invito ad andare a leggere l’articolo più esteso a questo link (http://www.estense.com/?p=430624) o, per chi conosce l'inglese, il testo originale (http://www.pagepressjournals.org/…/article/view/vl.2014.4195).


11 mesi perché il mondo scientifico conoscesse che lo studio Canadese che faceva franare la Ccsvi, molto pubblicizzato, aveva fondamenta d’argilla così fragili da sgretolarsi con un soffio. Oggi lo studio si sta sciogliendo sotto il proprio peso ma viene curiosamente ripreso e sostenuto in maniera assolutamente antiscientifica su alcune pagine di Facebook, noto ambiente dove pubblicare documenti scientifici. Quando vi trovate davanti ad un medico che vuole anche darsi il titolo di ricercatore guardate sempre cosa ha pubblicato e dove scrive; infine traetene le conseguenze. 
Il sipario crolla sotto il peso di 13 studi su 19 che confermano la teoria della Ccsvi e 3 riviste di meta-analisi che concordano nel confermane i dati: a rimanere sotto sono i Canadesi….........e qualche Siciliano.


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