giovedì 5 dicembre 2013
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SU BRAVE DREAMS A CREMONA
Il breve spezzone di video che
abbiamo del convegno di Cremona di Sabato 30 Novembre scorso in cui il Prof.
Zamboni risponde ad una domanda su Brave Dreams rappresenta un chiarissimo
appello e l’indicazione di una strada da seguire. Non c’è alcun stallo di Brave
Dreams, rimane “l’obiettivo primario”, ma c’è lentezza in molti centri (non
tutti), troppa lentezza. In sostanza lui
dice che il problema adesso è il boicottaggio “legale” che le neurologie dei
centri partecipanti stanno facendo. I pazienti vengono regolarmente spaventati
o deviati. Tutti noi, associazioni e non, dovremmo dare molta forza ed aiutarli
a non cedere a questo ricatto psicologico. Il lavoro deve essere necessariamente
bidirezionale: dobbiamo dare supporto, coraggio, informazione ma è il paziente
che deve parlare quando il suo centro è tra quelli ammessi a partecipare a
Brave Dreams. Bisogna allora creare una forte pressione affinché emerga anche
mediaticamente la richiesta dei pazienti. Diversamente, i tempi saranno biblici
e certo nulla possono fare in tal senso i ricercatori, in primis Zamboni. Il
passo da fare, come malati, è quello di accettare il doppio cieco (comunque
dopo si è lo stesso operati); è l’unico modo per aver ragione nella scienza
ufficiale moderna, c’è poco da fare. Potremmo non essere d’accordo ma è così, lo
sappiamo tutti. Perché possiamo passare le nottate a discutere su Facebook,
citare tutti gli studi che escono, organizzare bellissimi convegni tra di noi ma
finché non si passa il guado di Brave Dreams, la strada sarà sempre in salita. Finché non
avremo l’evidenza del doppio cieco, la storia continuerà come oggi, con pochi
che fanno ricerca, pochissimi che ti operano gratis in ssn (e con liste di
attesa per ovvii motivi lunghissime) e altri che stanno guadagnando un bel po’
su questa scoperta ben felici, in fondo, che Brave Dreams sia ancora ben
lontano dall’esser terminato. Quindi ha ragione Marco Fiore quando dice “o si
lotta per Brave Dreams o si è contro”; non esistono vie di mezzo, non possono
esistere e chiaro appare chi e dove si posiziona ciascuno di noi. In fine dico
a voi, malati di Sm, mandate finalmente in pensione i professionisti delle telenovelas pseudoscientifiche che imperversano su
Facebook e iniziate a battere i pugni
sul tavolo! Cercate aiuto attorno a voi e andate a pretendere ciò di cui avete
diritto. Fatelo, e tanti altri in futuro vi saranno debitori.
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