martedì 19 giugno 2012

LUPATTELLI E LE CLINICHE PRIVATE

Il 16 Giugno scorso siamo stati a Vicenza a sentire il convegno tenuto dal team del dott Lupattelli. Ci siamo stati per un interesse di documentazione personale e perche' penso sia comunque interessante ascoltare l'esperienza di chi sta operando intensamente; ci tengo a specificare che non eravamo là come associazione per nessun motivo. Perche'? Ecco alcune considerazioni sul perche' rimaniamo alquanto perplessi e sul motivo per cui le associazioni oggi operanti nel settore non possono sposare questo tipo di attività, seppur lecita e utile in alcune situazioni: 1)un convegno ha un valore scientifico quando sono presenti relatori provenienti da diverse strutture o ospedali o universita' e non un unico team referente ad una unica azienda privata sanitaria.  2)questo convegno è stata la copia esatta di quello fatto l'anno scorso a Milano dalla stessa azienda, incluso il carosello di pazienti esultanti e commossi. Ripetere la stessa cosa di un anno prima senza riportare dati che abbiano almeno il vago sentore di scientificità lascia alquanto delusi quando poi i numeri degli operati sono così rilevanti. 3)non ho nessun motivo di non credere che questa struttura privata non stia facendo un buon lavoro, auguro a loro di proseguire nel migliore dei modi ma non confondiamo questa attività privata a scopo di lucro con la battaglia che TUTTE le associazioni del settore stanno facendo per far finire l'infamia in Italia che si debbano spendere OBBLIGATORIAMENTE, per ora, migliaia di euro per curare una patologia riconosciuta in gran parte del mondo.  4)mi rattrista e mi delude profondamente il ricorso a mezzucci degni di una sagra parrocchiale di paese nel tentare di coinvolgere le suddette associazioni nel patrocinare una attività, appunto, privata, che nulla, dico nulla, ha a che vedere con l'interesse della generalità dei malati. Ovviamente queste basse provocazioni non sono state raccolte.  5)una struttura privata difficilmente puo' fare ricerca. Fino ad ora non è mai successo. E anche se la fa, i dati prodotti scontano il dubbio che il risultato sia dipendente dal pur legittimo interesse del profitto d'azienda e questo tutti i presenti al convegno lo hanno potuto verificare assistendo al consueto carosello del siamo straordinari, siamo i migliori, non abbiamo mai complicazioni perche' siamo nati bravi ecc ecc. Come fai a chiedere a una associazione che si impegna moltissimo e duramente a raccogliere firme per una petizione che chiede la risposta al servizio pubblico ad un convegno aziendale che promuove una attività, seppur lecita e stimabile in diversi aspetti, di carattere privato? Cosa diremmo alle persone che ci hanno dato la firma e il loro impegno? Che credibilità avremmo? Alla fine comunque auguro buon lavoro al team Lupattelli ma contemporaneamente esorto tutti a concentrarci sul vero obiettivo della lotta alla cura, gratuita e dentro il servizio sanitario nazionale, per tutti, di questa patologia. Le cliniche private hanno diritto di esserci ma deve essere una scelta non obbligata come lo è, in gran parte, oggi. Nel Veneto gia domani mattina potremmo, secondo la legge regionale, iniziare a operare in almeno 6 unita' territoriali e avremmo anche i medici adeguati. Poniamoci il quesito perche' non si inizia. Facciamo la considerazione che destino avrebbero le attività a scopo di lucro se fossero avviate in tutte le strutture sanitarie pubbliche le attività interventistiche.....poi un paziente potrebbe scegliere la struttura privata liberamente e per motivi che ritiene validi. Ma questa è tutta una altra storia. 

5 commenti:

  1. grazie un forte abbraccio la penso esattamente come te,,,sono felice che grazie al tuo impegno, molti si ricredono. Stai facendo un lavoro di comunità e il tuoi impegno sarà sicuramente condivido e gratificato da tante persone che oggi possono volontariamente discernere, Un grazie personale da parte di Mimmo e Marilena ccsvi-sm

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  2. È vero, ci deve essere continuità, in tutti noi. Presto temo ci troveremo di fronte a una dura battaglia, la guerra sembra finita ma il nemico sta affilando le sue armi più potenti. Servirà grande coesione e unita tra noi, anche con la maturità nel fare ciascuno di noi un passo indietro.

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    1. La replica del Dott Tommaso Lupattelli al seguenti indirizzi:

      http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=2180919395846940196#editor/target=post;postID=6330430613239330173

      oppure

      http://www.facebook.com/ccsvi.reggioemiliaroma?ref=ts

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    2. Rispondo attraverso il mio profilo Facebook Paolo Destro

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