mercoledì 20 giugno 2012
RISPOSTA AL DOTT LUPATTELLI
Egregio Dottore, poche righe di risposta.
Per quanto riguarda il vostro team, nulla da obiettare, del resto non avrei titolo per giudicare tecnicamente il vostro operato, lascio il posto ad altri che ne hanno la competenza anche se, ad oggi, non abbiamo nessun dato che possa chiarirci veramente le idee.
Per quanto riguarda gli studi che provengono dalla sanità privata, questo è un dato, mi permetta, corretto ma mal posto: è vero invece che all'estero escono ricerche provenienti in gran parte dalle cosiddette CRO ( Contract Research Organization) che vengono appositamente scelte per la loro "malleabilità" nei risultati visto che vengono profumatamente pagate. Ce ne sono più di mille ed in gran parte negli Stati Uniti e ci sono diverse inchieste del Consiglio nazionale delle ricerche della Nacional Academy of Sciences americana in tal senso. Poi, se voi potete fare ricerca, ben venga, ma scommetterei che questo potrà avvenire solo tra molto tempo, magari quando avrete la concorrenza del servizio pubblico. O mi sbaglio? Ma questa sarebbe una discussione troppo lunga da fare in questa sede.
Restiamo nella realtà del nostro argomento: nel nostro paese esiste una grade sperimentazione multicentrica che non riesce ad iniziare e nel frattempo non viene permessa, a differenza di quello che sta facendo lei, la possibilità di effettuare l'intervento negli ospedali pubblici. Perche'? Io non sono affatto contro Tommaso Lupattelli, ben inteso, sono contro questo stato di fatto. Se possono farlo le cliniche private lo deve poter fare anche la sanità pubblica. Del resto la convenzione col ssn racchiude anch'essa un tranello, anzi due: il primo è che è facile "agognare" a questo, manifestando a tutti un amore per la sanità pubblica, quando sappiamo bene che se non viene accettata nel nostro paese questa malattia e la sua cura, ben difficile sarà ammettere una convenzione col Ssn . Il secondo: prima apriamo gli ospedali e poi, se necessario, convenzioniamo strutture private: ma, dico, con tutti i problemi economici che ha il nostro paese, sfruttiamo prima le grandi risorse di uomini e mezzi che abbiamo! E mi creda, medici validissimi e strutture valide ce ne sono, eccome, e le chiedo preventivamente di non farmi la lista della spesa, mi creda, la conosco molto bene. E per quanto riguarda la bravura, vi invito a considerare che non esistete solo voi, credetemi. E poi fino a quando non si parte non si può mai migliorare, o devo pensare che a voi sia andato sempre tutto benissimo fin dall'inizio? E che fonti di controllo abbiamo sulle vostre affermazioni e sulle vostre statistiche? Io cerco di essere equilibrato e non dò voce a molte notizie che ricevo; se lo pretendo, devo anche offrire notizie provate e verificate. Le strutture pubbliche si sono fermate perche' gli assessori alla sanità hanno recepito la circolare Fazio, lo sappiamo bene, non raccontiamoci altre storie, e anche se non rientriamo nell'obbligatorietà conosco bene e direttamente come siano impauriti e disincentivati i medici che, nonostante tutto, vorrebbero continuare. Ne conosco diverse di queste situazioni, anzi a volte la commistione tra politica e affari ha costruito anche altri muri sui quali si sono dovuti fermare, a livello pubblico, valenti dottori.
Per quanto riguarda il discorso sulla coerenza, la prego, rispettiamo le scelte a cui sono spesso COSTRETTI i malati: non posso ascoltare filippiche sulle scelte dettate dalla disperazione a causa del silenzio della sanità pubblica da parte di chi, questa situazione, la sfrutta ( lecitamente, ripeto). Se un malato è costretto ad una scelta non per questo deve poi rinnegare la sua concezione della vita e della società. Io ed i miei familiari non abbiamo mai usufruito di cure private ma qualora fossimo obbligati ad averne bisogno per mancanza totale del servizio pubblico, beh, non sarebbe incoerente servirsene, sarebbe purtroppo una scelta obbligata e non una scelta razionale. Poi se io voglio scegliere il team Lupattelli perche' mi da affidamento e credo sia il migliore, questa è una scelta assolutamente lecita, ma deve restare una SCELTA. Oggi così non è e questo non lo ritengo giusto, anzi le associazioni non lo ritengono giusto.
Per finire, le associazioni lavorano nel senso che ho già spiegato e che certo non sono io a determinare o indirizzare. Non si permetta però di adombrare alcun interesse di qualsiasi natura in quanto noi operiamo con gran dispendio di risorse economiche personali senza alcun ritorno e solo per assicurare, il prima possibile, la cura della Ccsvi pubblica e per tutti a differenza vostra che, pur operando per un fine condivisibile, avete molto da guadagnare mantenendo lo status quo del regime privato in mancanza di una concorrenza pubblica. Approfitto per ricordarle che SMuovilavita non fa tesseramento e non utilizza un centesimo di quello che raccoglie per rimborsi spese o altro: tutto viene destinato ai progetti che appoggiamo.
Non c'è nessuno che muove nessun filo, ma per carità, non torniamo di nuovo a mezzucci così infimi, non potrei crederlo, dott Lupattelli. Ma se conosce qualcosa lo denunci a chiare lettere, dica nomi e cognomi e non si associ, ma non credo certo lo farà, a coloro che vogliono solo gettare fumo e discredito.
Una ultima considerazione diretta alle persone che conosco e cha qui sopra hanno messo il "mi piace": scelgano che battaglia combattere e non facciano gli alfieri di una scelta etica quando serve loro per farsi vedere, per poi contraddirla in altre situazioni. Sappiate scegliere, sappiate che le associazioni NON sono contro l'attività privata, ma si occupano di altro, hanno un' altra finalità, quindi siate coerenti e fate la vostra scelta. Noi tutti che combattiamo con tanta fatica ogni giorno lo pretendiamo! E se non lo fate, allora tacete. Perche' penso che molto presto la battaglia si farà più aspra e ci sarà bisogno solo di persone con le idee chiare in testa.
Rinnovo un buon lavoro a lei Dottore e un cordiale saluto.
Paolo Destro.
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Egregio Signore,
RispondiEliminaStiamo lavorando, dimostrando sul campo che la CCSVI e' una realtà' ed il suo trattamento funziona. La sua battaglia per il pubblico a tutti i costi prima ancora che la CCSVI venga riconosciuta potrebbe anche essere controproducente. Torno a ripetere che la Sanita' privata ha avuto il grande merito di fare da traino per la diffusione della CCSVI. Emarginarla pensando che possa essere un deterrente per poterla un giorno avere nel SSN e' un grave errore. Se alcuni neurologi stanno progressivamente cambiando idea e' perché' stanno vedendo i risultati degli interventi dei gruppi con maggiori esperienza. E la maggior parte sono privati. Cito il caso di un paziente che contro il parere dell'amico (fraterno) neurologo decise di farsi operare di CCSVI. A sei mesi ricevetti la chiamata del suo amico che mi disse esattamente queste parole:" Credevo fosse una grande montatura ma il sorriso ritrovato del mio amico mi dice invece che siete sulla strada giusta. E presto, mi auguro potrò' ritelefonarti per poterti dire..siamo sulla strada giusta. Non può' lontanamente capire la gioia che provai in quel momento. Perché' capii una cosa su tutte. Che per vincere certe battaglie bisogna arrivare al cuore degli avversari, a volte addirittura nemici. E riguardo a questo argomento, mio padre mi diceva sempre:" Io i nemici me li scelgo". Non tutti infatti sono degni di esserci nemici. Ma quelli che lo sono devono esserne all'altezza. Altrimenti possiamo solo ignorarli. Ma sempre con rispetto. Per questo non trovo giusto che Lei affermi in maniera abbastanza discutibile che il sottoscritto sarebbe ricorso a " mezzucci". Personalmente non mi sono mai permesso di fare illazioni sul suo conto ne' in questa ne' nella precedente lettera. Mi permetta di suggerirle di mantenere toni più' professionali e rispettosi per il futuro. E si ricordi che se le argomentazioni sono valide non c'e' mai bisogno di scendere sul piano personale. Gli anglosassoni, in particolare gli inglesi difficilmente usano avverbi ed aggettivi nei discorsi ufficiali. Perché', i sostantivi dei loro discorsi riescono perfettamente a rendere merito alle loro idee, quando queste hanno forza e sostanza. Ancora una volta, caro Paolo, omnia munda mundis.
Tommaso Lupattelli