domenica 3 aprile 2016

GRAZIE, NICOLETTA

Grazie Nicoletta. Si, perché è da tempo che non sento nessuno parlare con tale chiarezza e decisione. Molti si staranno scandalizzando perché si parla di “guarigione” come se tale termine fosse solo ad esclusivo uso di Gesù Cristo alle prese con i malati che gli si avvicinavano. E invece no, potremo dar licenza di usare tal termine ad una signora che da anni non si sente più la malattia addosso? Che non ha più alcun sintomo tra quelli che l’affliggevano quotidianamente? Cos’è la guarigione? Può essere solo la lettura di un referto medico in cui viene scritto “guarito” o anche semplicemente, naturalmente, il sentirsi in una determinata nuova condizione? Nicoletta dice “per ora”, usa tale locuzione diverse volte, riesce a guardare avanti sapendo che lo stare bene è una guarigione, del corpo ma soprattutto dell’anima. Molti di noi, quelli che hanno sostenuto a spada tratta la Ccsvi di Zamboni fin dalla prima ora, che sono venuti armi e bagagli alla presentazione dello studio vergogna “Cosmo” di Aism per contestare le statue dorate della Nomenclatura neurologica, ebbene molti di noi mi sembra si siano persi; non siamo più capaci di esultare perché non c’è stato il goal, l’ace, il canestro, addirittura avendo ben più timore e ritrosia a pronunciare il termine di “guarigione” degli adepti aismini della prima e dell’ultima ora dediti invece a dirci in brave parole come si sta così bene con la malattia, che dobbiamo serenamente conviverci perché tanto, si sa, si deve sapere, non ci lascerà mai. E invece qualcuno non ce l’ha più o per lo meno, non ne ha più le manifestazioni cliniche. Molti di voi pensate queste cose, ne sono certo, ma non avete più coraggio per dirlo, per urlarlo. Quindi grazie a te oggi, Nicoletta Mantovani, perché ci ridai la voglia di riaccendere quel fuoco che avevamo dimenticato. Grazie per tornare a dirci di pensare e parlare col cuore della verità, la nostra verità. Poi arriverà quella della scienza, quella di Paolo Zamboni.

Paolo Destro








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