Guardando alcuni video che mostrano tonnellate di prodotti agricoli Italiani distrutti per curiose regole Comunitarie, ascoltando testimonianze di intere famiglie soggiogate dal ricatto economico del lavoro sottopagato e dello strozzinaggio bancario, mi viene da scrivere
qualche fantasia, forse un vaneggiamento il mio, non corretto e non augurabile sicuramente
per molti di voi. Ma lo scrivo ugualmente, per me, e per chi vorrà sostare qui
per qualche minuto a leggerlo.
Non sarebbe forse meglio tornare alle
città stato? Erano veramente schiavi di qualcuno allora come sicuramente lo siamo oggi? Non lo so, io non credo fosse sempre così; certamente tutti avevano una funzione, tutti avevano qualcosa da fare di
utile per gli altri e per se stessi, le distanze erano umane, si usavano i
cavalli, non dovevi percorrere milleseicento chilometri in un giorno; un lungo
viaggio era veramente e giustamente lungo, umano, con le sue pause, volti che
lasciavi, li ritrovavi dopo giorni. I prodotti del suolo erano quelli che
mangiavi, gli animali allevati anche; la vita scorreva a misura d'uomo, il
tempo passava placido col suo cadenzare naturale delle stagioni; la casa dove
abitavi era veramente tua e coloro che raccoglievano denari per conto di altri
erano seriamente accorti a non perderli, li si conosceva per nome e per volto,
dacché le leggi c'erano ed erano severe per chi sgarrava. Di sera, scaldati da
un fuoco ardente, ci si trovava con la famiglia a parlare della giornata
trascorsa e non c'era nessun telegiornale menzognero che distoglieva
l'attenzione delle persone dalle cose importanti della vita; la mattina ci si
destava all'alba , gli animali da cortile attenti ne disegnavano l'ora col
suono della loro voce, una colazione di sicuro succulenta preludiava ad una
uscita di casa per dirigersi al proprio lavoro. E la vita camminava assieme a
te senza farsi sentire. Spesso la fede era potente e senza dubbi, e questo
faceva bene, confessiamolo, dava quel senso di sicurezza e ineluttabilità che
cancellava paure immotivate. Certo, non sempre era così ma nemmeno oggi tutto è
così perfetto come vogliamo credere che sia. Chissà, saranno davvero così
stolte le mie parole? Sarà così impossibile tornare a qualcosa di più umano
oggi? O siamo veramente a tal punto schiavi di alcuni da non poterlo nemmeno
riconoscere?
Paolo Destro
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