giovedì 21 gennaio 2016

A TE, MALATO DI SCLEROSI MULTIPLA

Quando il finto voler bene si avvicina al più sordido egoismo? Sempre, se parliamo di sclerosi multipla; sempre, quando ti accorgi che le persone ti scrutano per scorgere la malattia e la cercano in te per averne terrore, come se fosse un bieco divertimento sadomasochista, anche perchè poi li vedi rincasare sicuri nel loro tiepido tepore di rassicurante normalità; sempre, quando sono tra le persone più vicine, i cosiddetti consanguinei che sto imparando a riconoscere più come tocchi crudi di carne macilenta che non esseri viventi senzienti. E allora ti accorgi che è meglio mentire, meglio dire che non hai nulla e poco importa se prima conoscevano il contrario: l'ignoranza è tale che puoi raccontare come una sola pastiglia di aspirina ti abbia miracolosamente liberato da tale morbo, oppure in certi casi, fare intervenire la Madonna di Lourdes con tutta la sua grotta forse è anche più efficace. Ti accorgerai allora, o malato di sm, che la tua vita sarà più leggera, gli incontri più soavi e i sorrisi più schietti, sarai riammesso nella società di chi non fa star male, sarai invitato al banchetto di chi non ha problemi; certo, ti mancherà a volte il sorrisetto pietoso, la telefonatina dietro le spalle di commiserazione, lo sguardo buonista caritatevole che tante volte ti ha accompagnato. Pazienza; forse ti ammalerai ancora, non temere.

Paolo Destro

giovedì 7 gennaio 2016

MAI INDIETRO DI UN PASSO!

Riguardo alla Ccsvi scoperta dal Prof Paolo Zamboni e della sua correlazione con la Sclerosi Multipla, il Dott. Mancardi di recente ha detto "su questa questione non c'è più nulla da aggiungere". Di conseguenza per lui non vi sono più ragioni per condurre ulteriori sperimentazioni cliniche per valutare gli effetti di procedure di angioplastica in pazienti affetti da sclerosi multipla. Ricordiamoci bene di queste parole e ricordiamoci chi le ha pronunciate. Ricordiamoci che tonnellate di interessi economici che lor signori hanno alle spalle! Gli presenteremo il conto alla fine. Ma oggi non vado oltre nel ragionamento "scientifico" che lascio ad altri ma, mi domando, un mondo libero come sarà un giorno? Ci sarà un'alba in cui non vedremo più lente condanne ad un perpetuo star peggio in nome del dio denaro? In cui un giovane malato non sarà più visto come colui che deve crogiolarsi nel caldo tepore di una rassicurante ed eterna malattia? Come la vedremo, se la vedremo? Questa sera mi sovvengono innumerevoli racconti ed esperienze di persone, non freddi numeri, che in questi ultimi anni ci hanno raccontato la loro storia: ricordi che l'oblio non può cancellare, memorie che hanno in se virtù di non morire, diritto d'immortalità. E, nonostante tutto, nonostante le frustrazioni che abbiamo per ciò che potrebbe già essere e non è, dobbiamo capire cosa è meglio fare. Non dobbiamo cadere nell'errore di mollare la presa; adesso no. Non è il momento. Ora ci dobbiamo alzare silenti ma compatti contro i nemici di sempre per dire a loro che noi ci siamo, e non arretriamo di un passo. Facciamoglielo sentire con i fatti, con le giuste parole che non sono insulti ma diffusione della conoscenza che loro vogliono soffocare. 
Ricordatevi, "Colui che è innovatore deve essere consapevole che avrà tra i suoi nemici ed oppositori tutti quelli che stanno molto bene sotto il tetto dell'ordine esistente delle cose" (Macchiavellli).

di Paolo Destro

mercoledì 6 gennaio 2016

PENSIERO

Camminare su un lembo di roccia, a piedi nudi, sapere che sotto non c'è nulla, e che puoi cadere e l'oblio non basterà, perchè il vuoto parla e dice cose che non vuoi sentire. Allora nemmeno bruciarsi gli occhi e maciullarsi i timpani servirà, perchè il silenzio consolatore ti avrà ormai voltato le spalle.

P.Destro