giovedì 30 ottobre 2014

ALCUNE DOMANDE DI ROMINA FINESSO

Giusto riportare alla ribalta queste domande; ho recuperato questo scritto di Romina da un post di risposta in una bacheca Facebook ricca di mistificatori della prima ora. Sono domande che già conosciamo ma che meritano di essere riportate a galla. Condividete.

Di Romina Finesso:

Certo, la verità verrà a galla, eppure c'è chi fa di tutto per nasconderla.
Volete sapere qual'è la mia rabbia ? Vedere persone che negano l'evidenza e cercano in tutte le maniere di smentire la teoria di Zamboni.
Ma perché non vi fate delle domande?
1) perché coloro che hanno partecipato a Cosmo poi sono andati da doppleristi vascolari formati da medici competenti e non neurosonologi, ed è stata riscontrata loro la Ccsvi quando invece su Cosmo risultavano negativi?
2) perché allora si sono operate migliaia di persone e continuano a farlo?...forse perché finalmente con l'intervento hanno avuto benefici, immediati e veri, non effetto placebo. Che sia stato per 2 settimane o 4 anni, sempre di beneficio si parla. Trovate un farmaco che fin da subito ha dato benefici evidenti!
3) perché coloro che sono vicini alle case farmaceutiche ( SIN, Società Italiana Neurologia, Aism ) sono così "agitati" nel voler soffocare questa scoperta se è vero che è tutta una balla? Hanno paura forse?
4) perché c'è evidenza che molti soggetti che frequentano alcune bacheche di Facebook sono incaricati appositamente per gettare discredito su Zamboni?
5) non dovrebbero esserci schieramenti tra malati. Perché c'è qualcuno che fa in modo che ci siano? Perché sembra che questi soggetti stiano dentro una trincea con l'elmetto? Di che hanno paura? C'è una sperimentazione in corso, pubblica, in doppio cieco randomizzata multicentrica; che aspettino il suo esito prima di emettere giudizi definitivi. Il metodo scientifico lo usiamo fin da Galileo Galilei, vogliamo tornare al medioevo?
6) perché riducete tutto l'argomento puntando l'attenzione solo su singoli pazienti che si esprimono in modo folcloristico? Non sono loro l'epicentro della questione. Lasciateli perdere, guardate invece alla grande opportunità che la visione vascolare della malattia potrebbe portare a tutti.
7) tenete presente che Zamboni ė un vero scienziato, molto famoso in ambito vascolare anche prima della scoperta della Ccsvi. Non paragoniamolo a fenomeni da baraccone che giornalmente ci propinano diete, integratori e cose simili.
8) come mai Zamboni e Salvi e il loro team vengono continuamente minacciati, subiscono tentativi di furti e subiscono, è accaduto realmente, danni a cose proprie?
9) come mai il neurologo Salvi, da quando si occupa di Ccsvi non viene più invitato nei convegni scientifici di neurologia?


Romina Finesso

domenica 19 ottobre 2014

LA "VECCHIA" VIA VASCOLARE

In questi giorni su Twitter il Prof Zamboni ha portato l’attenzione sullo studio del 2008 “Chronic cerebrospinal venous insufficiency in patients with multiple sclerosis”. Sto riflettendo sul perché ritornare su questo comunque fondamentale studio e lanciare una frasetta su twitter “La topografia della #CCSVI rispecchia la distribuzione placche della SM primaria progressiva”. Ciò che mi viene in mente è che stanno vedendo qualcosa che già avevano intuito ma che forse oggi si manifesta più chiaramente: la logicità della visione vascolare della malattia e la risposta sul perché ci sono forme così diverse di malattia. Forse non ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale questo punto. Per avvalorare questo, traduco con Google alcuni passi dell’abstract dello studio  che già in moltissimi conoscete: “La venografia ha dimostrato nella CDMS (sclerosi multipla clinicamente definita), e non nei controlli, la presenza di gravi stenosi extracraniche multiple, che interessano i principali segmenti venosi cerebrospinali; questo fornisce un quadro di insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) con quattro diversi modelli di distribuzione delle stenosi”. “Inoltre, corsi progressivi - recidivante-remittenti e secondarie progressive sono stati associati con modelli CCSVI significativamente diversi da quelli di primaria progressiva (p <0,0001).” “Conclusione: La sclerosi multipla clinicamente definita è fortemente associata con la CCSVI…..(e)……la posizione delle ostruzioni venose gioca un ruolo chiave nel determinare il decorso clinico della malattia.” Assolutamente una reale topografia: mai nessuna scoperta nella neurologia aveva potuto indicare una anche vaga risposta sul perché ci sono forme così diverse di sclerosi multipla. Invece a differenza di CCSVI abbiamo una differente SM. Chiedete al vostro neurologo “anti Ccsvi” perché ci sono le forme primarie, le forme recidivanti: non possono rispondervi. Forse perché la via autoimmune non può dare queste risposte? Staminali o vitamine potranno risolvere una situazione morfologica che è dimostrata patologica nelle vene dei pazienti con SM fin dalla nascita? Oppure, come dice Zamboni, se non saniamo il terreno, mai nulla che ci arriva potrà attecchire e crescere?






sabato 11 ottobre 2014

I FACCENDIERI DELLA NEUROLOGIA FAI DA TE

Stiamo assistendo oggi a un curioso fenomeno: uno sparuto gruppetto di faccendieri della neurologia fai da te scrive e emette sentenze di assoluzione e condanna, prescrive cure e ne vieta altre. Chi sono? Medici? No. Ce ne sono per tutti i gusti: il piccolo artigiano spesso spinellato, la mantenuta di stato paranoica nullafacente, il pensionato sessuomane frustrato per non essere un medico, un rappresentante di associazione psicopatico con l’hobby dell’insulto e della minaccia. Solo per citarne alcuni: bel luna park vero? Sono pochi, pochissimi ed esistono solo su Facebook. Perché nel mondo reale non ci sono, nulla fanno e nulla hanno fatto. Alcuni di essi sono dei traditori, sono entrati nelle nostre case, hanno condiviso inizialmente ideali e azioni ma poi ci hanno pugnalato alle spalle nella maniera più disonorevole che un uomo o donna possa concepire vomitando falsità e ingiurie.  Pazienza, non si finisce mai di imparare a giudicare le persone e non si deve perdere tempo per rispondere a tali soggetti per non immergersi nel putrido fango dove essi dimorano sguazzando soddisfatti. Ma questo fetore non copre ciò che ci preoccupa: questi pretendono di dare consigli medici, cercano di condizionare le scelte terapeutiche dei pazienti spesso con soluzioni avventurose, non dimostrate scientificamente se non tramite pubblicazioni puramente aneddotiche. Non possono, non devono farlo. Noi facciamo solo sapere cosa ci dicono i dottori con cui parliamo, divulghiamo le opportunità che possono avere oggi i pazienti e nulla di più. Con la realtà di Scleroradioweb, per ora presente come canale Tv, facciamo parlare i medici e i pazienti per sapere che hanno da dirci. Siamo dalla parte dei dottori che hanno scoperto la Ccsvi, Paolo Zamboni, Fabrizio Salvi e il loro Team e lo facciamo spendendo molto del nostro denaro e moltissimo del nostro tempo senza mai ricevere nulla in cambio. Non lo facciamo certo per una qualsivoglia sudditanza come ci ha accusato l’insultatore psicopatico ma perché abbiamo potuto costatare la totale assenza in questi medici di interessi di lucro privati mettendo sempre prima i pazienti e la loro speranza per un futuro migliore. D’altra parte, se c’è da dialogare anche con altri medici, lo facciamo volentieri quando i malati potrebbero trarne beneficio. Noi esponiamo con grande chiarezza tutto questo e come risposta ci accusano di essere dalla parte di chi è sempre stato dichiaratamente nostro nemico e lo è ancora adesso: Aism.  Siamo quotidianamente osteggiati da questa associazione  e dai loro luogotenenti che si muovono agilmente nel mondo politico sanitario e purtroppo riescono a rallentare le nostre azioni (ma non a fermarci)e recentemente abbiamo pubblicamente criticato  il ripetuto invito al convegno associativo di una associazione regionale Ccsvi del Presidente di Aism, ritenendo che un dialogo con chi ha tradito così gravemente i pazienti non possa esserci. Resta un po’ di amarezza, certo, potremmo mollare tutto oggi stesso. Invece i faccendieri della neurologia fai da te ci spronano a continuare su questa strada perché un malato, magari neo diagnosticato, non può essere lasciato solo in questo fango.