martedì 2 settembre 2014

LA DIETA SWANK SCONFESSATA DALLA RICERCA MEDICA?

Bene, ecco un autorevole esempio che dimostra come una dieta non influenza il decorso della Sclerosi Multipla. Infatti questo studio (di cui si riporta sotto il link divulgativo) che ha sperimentato l’applicazione, tra le altre, della dieta SWANK , porta a conclusioni così testualmente descritte: “Le evidenze raccolte dagli autori indicherebbero che soggetti con sclerosi multipla che hanno seguito questa dieta, per periodi fino a 34 anni, hanno mostrato un rischio di decesso tre volte minore di quello di chi non aveva seguito fedelmente quelle indicazioni dietetiche” quindi positivo per la salute in generale ma nulla per la sclerosi multipla (di cui sappiamo bene che non si muore); ancora si legge: “per completezza di trattazione dell’argomento, si aggiunge che una metanalisi, cioè un’analisi che combinava i risultati di diverse ricerche, pubblicata nel 2012 da autori italiani, ha concluso che nessuna componente alimentare o supplemento nutrizionale ha dimostrato di influenzare l’evoluzione della sclerosi multipla. Solo all’assunzione di acidi grassi omega-6 si è associata una tendenza alla riduzione della frequenza delle recidive, ma senza un’evidenza statisticamente significativa”.
Quindi al momento esiste solo un beneficio generale per tutti, facilmente comprensibile, nell’attuare una dieta bilanciata ma nulla c’entra col decorso della Sclerosi Multipla. Purtroppo la dieta Swank ad oggi non ha alcun fondamento scientifico come possibile terapia per la Sclerosi Multipla.
 
 
 

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