Bene, ecco
un autorevole esempio che dimostra come una dieta non influenza il decorso
della Sclerosi Multipla. Infatti questo studio (di cui si riporta sotto il link
divulgativo) che ha sperimentato l’applicazione, tra le altre, della dieta
SWANK , porta a conclusioni così testualmente descritte: “Le evidenze raccolte dagli autori indicherebbero che soggetti con
sclerosi multipla che hanno seguito questa dieta, per periodi fino a 34 anni,
hanno mostrato un rischio di decesso tre volte minore di quello di chi non
aveva seguito fedelmente quelle indicazioni dietetiche” quindi positivo per
la salute in generale ma nulla per la sclerosi multipla (di cui sappiamo bene
che non si muore); ancora si legge: “per completezza
di trattazione dell’argomento, si aggiunge che una metanalisi, cioè un’analisi
che combinava i risultati di diverse ricerche, pubblicata nel 2012 da autori
italiani, ha concluso che nessuna componente alimentare o supplemento
nutrizionale ha dimostrato di influenzare l’evoluzione della sclerosi multipla.
Solo all’assunzione di acidi grassi omega-6 si è associata una tendenza alla
riduzione della frequenza delle recidive, ma senza un’evidenza statisticamente
significativa”.
Quindi al
momento esiste solo un beneficio generale per tutti, facilmente comprensibile,
nell’attuare una dieta bilanciata ma nulla c’entra col decorso della Sclerosi
Multipla. Purtroppo la dieta Swank ad oggi non ha alcun fondamento scientifico
come possibile terapia per la Sclerosi Multipla.
Nessun commento:
Posta un commento