domenica 24 giugno 2012
IMPORTANTE APPELLO
Chiedo a chi di dovere, come sia possibile che in un paese come l'Italia vi siano attività medico chirurgiche consentite a strutture private e non lo siano in strutture ospedaliere pubbliche. Chiedo di porre rimedio a questa anomalia attivando urgentemente la preparazione e l'inizio di queste attività anche nelle strutture pubbliche. Mi riferisco agli interventi di angioplastica per risolvere la Insufficienza Cronica Cerebrospinale. Se un trattamento medico chirurgico non è lesivo per la salute dei pazienti questo DEVE essere garantito a tutti i cittadini secondo l'art 32 della Costituzione Italiana. Invito con insistenza le autorità responsabili a rimuovere questa grave disparità che si è venuta a creare consentendo a tutti l'accesso ad una cura che si è dimostrata ampiamente sicura come evidenziano molti studi in tutto il mondo. La pratica in strutture pubbliche renderebbero poi disponibili a tutti i risultati e le eventuali problematiche che si verrebbero ad incontrare, cosa che al momento, essendo solo il privato che opera, non accade, frenando così l'evoluzione di questo trattamento chirurgico. Resto a disposizione per chi volesse documentazione sulle evidenze scientifiche che abbiamo e invito tutti all'incontro che si terrà a Cortina il 7 Luglio prossimo dove gli scienziati scopritori di questa terapia, Prof Zamboni e Fabrizio Salvi, terranno un convegno esplicativo. Saranno presenti tutte le associazioni di pazienti che si stanno impegnando per il riconoscimento di questa cura attraverso il Servizio Sanitario Nazionale.
Grazie.
mercoledì 20 giugno 2012
RISPOSTA AL DOTT LUPATTELLI
Egregio Dottore, poche righe di risposta.
Per quanto riguarda il vostro team, nulla da obiettare, del resto non avrei titolo per giudicare tecnicamente il vostro operato, lascio il posto ad altri che ne hanno la competenza anche se, ad oggi, non abbiamo nessun dato che possa chiarirci veramente le idee.
Per quanto riguarda gli studi che provengono dalla sanità privata, questo è un dato, mi permetta, corretto ma mal posto: è vero invece che all'estero escono ricerche provenienti in gran parte dalle cosiddette CRO ( Contract Research Organization) che vengono appositamente scelte per la loro "malleabilità" nei risultati visto che vengono profumatamente pagate. Ce ne sono più di mille ed in gran parte negli Stati Uniti e ci sono diverse inchieste del Consiglio nazionale delle ricerche della Nacional Academy of Sciences americana in tal senso. Poi, se voi potete fare ricerca, ben venga, ma scommetterei che questo potrà avvenire solo tra molto tempo, magari quando avrete la concorrenza del servizio pubblico. O mi sbaglio? Ma questa sarebbe una discussione troppo lunga da fare in questa sede.
Restiamo nella realtà del nostro argomento: nel nostro paese esiste una grade sperimentazione multicentrica che non riesce ad iniziare e nel frattempo non viene permessa, a differenza di quello che sta facendo lei, la possibilità di effettuare l'intervento negli ospedali pubblici. Perche'? Io non sono affatto contro Tommaso Lupattelli, ben inteso, sono contro questo stato di fatto. Se possono farlo le cliniche private lo deve poter fare anche la sanità pubblica. Del resto la convenzione col ssn racchiude anch'essa un tranello, anzi due: il primo è che è facile "agognare" a questo, manifestando a tutti un amore per la sanità pubblica, quando sappiamo bene che se non viene accettata nel nostro paese questa malattia e la sua cura, ben difficile sarà ammettere una convenzione col Ssn . Il secondo: prima apriamo gli ospedali e poi, se necessario, convenzioniamo strutture private: ma, dico, con tutti i problemi economici che ha il nostro paese, sfruttiamo prima le grandi risorse di uomini e mezzi che abbiamo! E mi creda, medici validissimi e strutture valide ce ne sono, eccome, e le chiedo preventivamente di non farmi la lista della spesa, mi creda, la conosco molto bene. E per quanto riguarda la bravura, vi invito a considerare che non esistete solo voi, credetemi. E poi fino a quando non si parte non si può mai migliorare, o devo pensare che a voi sia andato sempre tutto benissimo fin dall'inizio? E che fonti di controllo abbiamo sulle vostre affermazioni e sulle vostre statistiche? Io cerco di essere equilibrato e non dò voce a molte notizie che ricevo; se lo pretendo, devo anche offrire notizie provate e verificate. Le strutture pubbliche si sono fermate perche' gli assessori alla sanità hanno recepito la circolare Fazio, lo sappiamo bene, non raccontiamoci altre storie, e anche se non rientriamo nell'obbligatorietà conosco bene e direttamente come siano impauriti e disincentivati i medici che, nonostante tutto, vorrebbero continuare. Ne conosco diverse di queste situazioni, anzi a volte la commistione tra politica e affari ha costruito anche altri muri sui quali si sono dovuti fermare, a livello pubblico, valenti dottori.
Per quanto riguarda il discorso sulla coerenza, la prego, rispettiamo le scelte a cui sono spesso COSTRETTI i malati: non posso ascoltare filippiche sulle scelte dettate dalla disperazione a causa del silenzio della sanità pubblica da parte di chi, questa situazione, la sfrutta ( lecitamente, ripeto). Se un malato è costretto ad una scelta non per questo deve poi rinnegare la sua concezione della vita e della società. Io ed i miei familiari non abbiamo mai usufruito di cure private ma qualora fossimo obbligati ad averne bisogno per mancanza totale del servizio pubblico, beh, non sarebbe incoerente servirsene, sarebbe purtroppo una scelta obbligata e non una scelta razionale. Poi se io voglio scegliere il team Lupattelli perche' mi da affidamento e credo sia il migliore, questa è una scelta assolutamente lecita, ma deve restare una SCELTA. Oggi così non è e questo non lo ritengo giusto, anzi le associazioni non lo ritengono giusto.
Per finire, le associazioni lavorano nel senso che ho già spiegato e che certo non sono io a determinare o indirizzare. Non si permetta però di adombrare alcun interesse di qualsiasi natura in quanto noi operiamo con gran dispendio di risorse economiche personali senza alcun ritorno e solo per assicurare, il prima possibile, la cura della Ccsvi pubblica e per tutti a differenza vostra che, pur operando per un fine condivisibile, avete molto da guadagnare mantenendo lo status quo del regime privato in mancanza di una concorrenza pubblica. Approfitto per ricordarle che SMuovilavita non fa tesseramento e non utilizza un centesimo di quello che raccoglie per rimborsi spese o altro: tutto viene destinato ai progetti che appoggiamo.
Non c'è nessuno che muove nessun filo, ma per carità, non torniamo di nuovo a mezzucci così infimi, non potrei crederlo, dott Lupattelli. Ma se conosce qualcosa lo denunci a chiare lettere, dica nomi e cognomi e non si associ, ma non credo certo lo farà, a coloro che vogliono solo gettare fumo e discredito.
Una ultima considerazione diretta alle persone che conosco e cha qui sopra hanno messo il "mi piace": scelgano che battaglia combattere e non facciano gli alfieri di una scelta etica quando serve loro per farsi vedere, per poi contraddirla in altre situazioni. Sappiate scegliere, sappiate che le associazioni NON sono contro l'attività privata, ma si occupano di altro, hanno un' altra finalità, quindi siate coerenti e fate la vostra scelta. Noi tutti che combattiamo con tanta fatica ogni giorno lo pretendiamo! E se non lo fate, allora tacete. Perche' penso che molto presto la battaglia si farà più aspra e ci sarà bisogno solo di persone con le idee chiare in testa.
Rinnovo un buon lavoro a lei Dottore e un cordiale saluto.
Paolo Destro.
martedì 19 giugno 2012
LUPATTELLI E LE CLINICHE PRIVATE
Il 16 Giugno scorso siamo stati a Vicenza a sentire il convegno tenuto dal team del dott Lupattelli. Ci siamo stati per un interesse di documentazione personale e perche' penso sia comunque interessante ascoltare l'esperienza di chi sta operando intensamente; ci tengo a specificare che non eravamo là come associazione per nessun motivo. Perche'?
Ecco alcune considerazioni sul perche' rimaniamo alquanto perplessi e sul motivo per cui le associazioni oggi operanti nel settore non possono sposare questo tipo di attività, seppur lecita e utile in alcune situazioni:
1)un convegno ha un valore scientifico quando sono presenti relatori provenienti da diverse strutture o ospedali o universita' e non un unico team referente ad una unica azienda privata sanitaria.
2)questo convegno è stata la copia esatta di quello fatto l'anno scorso a Milano dalla stessa azienda, incluso il carosello di pazienti esultanti e commossi. Ripetere la stessa cosa di un anno prima senza riportare dati che abbiano almeno il vago sentore di scientificità lascia alquanto delusi quando poi i numeri degli operati sono così rilevanti.
3)non ho nessun motivo di non credere che questa struttura privata non stia facendo un buon lavoro, auguro a loro di proseguire nel migliore dei modi ma non confondiamo questa attività privata a scopo di lucro con la battaglia che TUTTE le associazioni del settore stanno facendo per far finire l'infamia in Italia che si debbano spendere OBBLIGATORIAMENTE, per ora, migliaia di euro per curare una patologia riconosciuta in gran parte del mondo.
4)mi rattrista e mi delude profondamente il ricorso a mezzucci degni di una sagra parrocchiale di paese nel tentare di coinvolgere le suddette associazioni nel patrocinare una attività, appunto, privata, che nulla, dico nulla, ha a che vedere con l'interesse della generalità dei malati. Ovviamente queste basse provocazioni non sono state raccolte.
5)una struttura privata difficilmente puo' fare ricerca. Fino ad ora non è mai successo. E anche se la fa, i dati prodotti scontano il dubbio che il risultato sia dipendente dal pur legittimo interesse del profitto d'azienda e questo tutti i presenti al convegno lo hanno potuto verificare assistendo al consueto carosello del siamo straordinari, siamo i migliori, non abbiamo mai complicazioni perche' siamo nati bravi ecc ecc.
Come fai a chiedere a una associazione che si impegna moltissimo e duramente a raccogliere firme per una petizione che chiede la risposta al servizio pubblico ad un convegno aziendale che promuove una attività, seppur lecita e stimabile in diversi aspetti, di carattere privato? Cosa diremmo alle persone che ci hanno dato la firma e il loro impegno? Che credibilità avremmo?
Alla fine comunque auguro buon lavoro al team Lupattelli ma contemporaneamente esorto tutti a concentrarci sul vero obiettivo della lotta alla cura, gratuita e dentro il servizio sanitario nazionale, per tutti, di questa patologia. Le cliniche private hanno diritto di esserci ma deve essere una scelta non obbligata come lo è, in gran parte, oggi. Nel Veneto gia domani mattina potremmo, secondo la legge regionale, iniziare a operare in almeno 6 unita' territoriali e avremmo anche i medici adeguati. Poniamoci il quesito perche' non si inizia. Facciamo la considerazione che destino avrebbero le attività a scopo di lucro se fossero avviate in tutte le strutture sanitarie pubbliche le attività interventistiche.....poi un paziente potrebbe scegliere la struttura privata liberamente e per motivi che ritiene validi.
Ma questa è tutta una altra storia.
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