venerdì 23 gennaio 2015

PERSONALE................

Guardando indietro non vedo, mi devo del tutto girare, allora un sole lontano mi scappa veloce, conoscevo quel tepore, ora non più, un ricordo lontano ormai spento ma tanto vivo da accendere una fiamma limpida e lontana, frammenti di una volta mi appaiono vicini ma lontani nel tempo trascorso fin troppo veloce, sempre felici, sempre caldi, e tenue è  il loro colore ma per questo il dolore avvolge il loro ritorno, come per non sentirli, non vederli,  anche se sai che mai più torneranno.
Amici freddi, inanimati passano, illuminati dal sole, oggetti che tali non sono ma forse strumenti per altre dimensioni dell’anima, a volte mi fanno parlare senza parole e sentire senza ascoltare ma le tenui vibrazioni, impercettibili sospiri di materiale sonoro,  scavano profonde buche dentro cui è bello perdersi  e accarezzare così il dolce eterno fluire di tutto il creato e quando anch'essi fuggono lontani, allora il distacco è ancora più crudele, partendo da qui si portano via anche un po’ di quell'anima con cui sono vissuti da me. E io mi perdo, mi perdo, mi perdo e la mia anima chiede il suo cibo, e io glielo darò, ascolterò il suo lacerante e silenzioso grido e fingerò di sorridere e di guardare avanti ma sempre dietro me, il caldo e lontano sole, con tutte  le sue antiche meraviglie mi guarderà e si chiederà perché, almeno una volta, non sono rimasto con lui.
Prego che un brivido freddo, di gelido soffio non sferzi ancora una volta la mia anima, prego di ricordare, almeno in sogno, il caldo tepore di quel vecchio amico, prego di non ricordare le tante occasioni in cui una solida mano mi avrebbe fatto facilmente fermare, gli innumerevoli errori che solo io ho commesso, davanti ad una muta e laconica platea di anime che, con le lacrime agli occhi, hanno visto consumare il futuro.

................di Paolo Destro

lunedì 5 gennaio 2015

PER CHI VALE LA CCSVI?

ARTICOLO SCRITTO SU WWW.SCLEROWEB.IT

Come risponderei? Immediatamente direi, per tutti! O meglio, per tutte le forme di Sm. Perché? Se approfondiamo il vero significato di quanto detto dal Prof. Zamboni nel video che potete vedere qui sotto, video che io stesso ho "isolato" dalla registrazione completa del Convegno di Cortina 2013, possiamo chiarire la mia risposta alla domanda iniziale. Allora: se è vero che qualsiasi cellula, anche staminale quindi, in un tessuto privo di vita non può sopravvivere, è vero che se "bonifichiamo" questo terreno la cosa cambia; potremmo quindi dire: se troviamo un modo per ripristinare una situazione da ipoperfusione (senza vita) a normale perfusione (con vita) anche una nuova cellula potrà vivere. Cosa abbiamo oggi a portata di mano per correggere questa situazione? Una procedura che "rivascolarizzi" tutto il sistema, tornando ad ossigenarlo ed a nutrirlo, che possa servire non solo fine a se stessa ma anche per altre terapie (staminali appunto). Questa procedura, non occorre dirlo, potrebbe essere la terapia per eliminare una situazione di Insufficienza venosa, la Ccsvi per poi approdare, per chi ne ha bisogno, ad una terapia di staminali. Quindi la Ccsvi non dovrebbe essere posta all'attenzione solo per le forme RR ma anche per le PP e SP e nessun paziente quindi dovrebbe pronunciare con troppa leggerezza il proprio disinteresse riguardo a questa teoria e il suo trattamento in considerazione della propria forma di malattia. Per fortuna tra un anno avremo molta più chiarezza su tutto con la pubblicazione dei dati dello studio Brave Dreams. 




                                                     Il Prof. Zamboni sulle staminali


sabato 3 gennaio 2015

SM, CCSVI, STAMINALI E I VIAGGI IN TERRA SANTA

Il Dott Cacciaguerra e la sua associazione (Associazione Matteo Scibilia per la Sm) hanno deciso d'ufficio che la Ccsvi e la Pta sono "mezze terapie"; lo hanno decretato ovviamente senza aspettare l'esito di studi in corso controllati, randomizzati ed in doppio cieco come ad esempio Brave Dreams, studio terminato in questi giorni, tra l'altro. Lo sanno già adesso dopo aver letto l'abstract di uno studio che ha analizzato 25 pazienti (diconsi venticinque..) a cui hanno sostituito le cellule del sistema immunitario in precedenza azzerato, con cellule staminali autologhe con il buon risultato di veder stabilizzare la malattia nell'80% dei casi. Ovviamente stanno discutendo dopo aver letto solo un "abstract", senza tener conto dei possibili rilevanti rischi collaterali e del limitato numero di pazienti coinvolti che non dovrebbe purtroppo permettere alcun risultato di rilevanza statistica. Ma dobbiamo ragionare oltre: se non togli una causa, sarai costretto continuamente ad azzerare ed impiantare. Se fossimo tutti un po' più attenti ci ricorderemmo cosa ha detto un Medico ancora due anni fa a Cortina: "se impianto un seme in un terreno marcio, questo seme presto morirà, lo stesso per una cellula staminale che va su un tessuto cerebrale con ipoperfusione, se non correggi questa condizione non risolvi mai il problema". Questo Medico era il Prof. Zamboni. Ebbene oggi abbiamo una spiegazione logica, lineare e conseguente di cosa porta ad una situazione di ipoperfusione cerebrale: la teoria della Ccsvi. Siamo sicuri di relegarla a "mezza terapia"? Siete davvero sicuri di voler anche voi, malati di Sclerosi Multipla, ridicolizzare una seria e profondamente scientifica storia di una scoperta medica, la Ccsvi, accomunandola a "viaggi in terra santa, api, vitamine..."? A voi la decisione.

Paolo Destro